10/07/2024 09:00

RICONOSCIMENTI>Physis PEB conquista il premio per la Tecnologia Sostenibile alla 11a Monaco Energy Boat Challenge

Il team studentesco Physis PEB del Politecnico di Milano ha partecipato alla 11a edizione della Monaco Energy Boat Challenge, organizzata dallo Yacht Club Monaco nel Principato di Monaco. Il team è composto da oltre 30 studenti iscritti a diverse lauree triennali e magistrali del Politecnico di Milano. Essendo un progetto multidisciplinare, richiede competenze ingegneristiche e non solo, oltre a capacità di gestione, relazione e comunicazione.

La Monaco Energy Boat Challenge è una competizione nautica focalizzata su innovazione e sostenibilità. I partecipanti devono esplorare nuove tecnologie, materiali innovativi e sistemi di propulsione alternativi che riducano l’impatto ambientale mantenendo le prestazioni nautiche. Ciò include l’utilizzo di energia solare, idrogeno, elettricità e altre fonti di energia rinnovabile per alimentare le imbarcazioni. La sfida promuove soluzioni creative che diano priorità alla sostenibilità senza compromettere le prestazioni, e i partecipanti devono dimostrare le loro idee attraverso progetti o prototipi pratici e fattibili, evidenziando il potenziale impatto positivo di queste innovazioni sull’industria marina e sull’ambiente.

Quest'anno hanno partecipato più di 50 team, inclusi 40 team universitari provenienti da 25 paesi. Oltre alle quattro gare in acqua (velocità, durata, manovrabilità, sfida testa a testa), sono previste presentazioni tecniche per valutare la qualità e l'impatto dei progetti.

L’imbarcazione del team, Ione 3.0, è una barca a propulsione ibrida alimentata da una batteria da 4 kWh e idrogeno che alimenta una fuel cell da 3 kW. Dati i vincoli di peso, la struttura è stata progettata e costruita dai membri del team all'interno degli spazi del politecnico. Il materiale utilizzato principalmente è la fibra di carbonio, ma sono presenti in minori quantità anche altre fibre come kevlar, vetro, lino e basalto.. Il motore è un pod da 10 kW nominali (fornito da Gardasolar), a cui il team ha aggiunto una trasmissione per eliche controrotanti interamente progettata dal team e realizzata dall'officina Chiaravalli. Le eliche controrotanti sono state progettate e realizzate tramite stampa 3D nei laboratori del Politecnico di Milano, utilizzando un filamento custom caricato carbonio sviluppato in collaborazione con Lati3D e prodotto in tiratura limitata solo per Physis PEB.. Il software per il controllo dei flussi di energia, sviluppato dagli studenti, ottimizza l’uso della batteria o dell’energia della cella a combustibile a seconda delle necessità. Una caratteristica interessante è la capacità di ricaricare la batteria utilizzando la cella a combustibile.

Nella competizione, Ione 3.0 ha ottenuto la migliore prestazione tra le imbarcazioni con impianto ibrido batteria-cella a combustibile utilizzando l'idrogeno ed è risultato il prototipo più leggero tra questi. Nella classifica generale il team si è classificato in ottava posizione.

La novità dell'edizione 2024 della Monaco Energy Boat Challenge è stata l'introduzione del “Premio per la tecnologia sostenibile dello yachting della Fondazione Principe Alberto II di Monaco”, volto a riconoscere e sostenere le iniziative eccezionali presentate da università o istituti di ricerca. Questo premio mira a incoraggiare l’innovazione rivoluzionaria in linea con i principi di sostenibilità, riduzione delle emissioni ed efficienza energetica nel settore della nautica da diporto.

Il Politecnico di Milano ha vinto questo prestigioso premio, ottenendo un contributo di 25.000€ per il progetto di ricerca Physis Synergy sviluppato all'interno di Physis PEB. Il progetto si focalizza sullo sviluppo di una geometria ottimizzata dei canali nelle celle a combustibile, migliorandone l’efficienza e la potenza. Questo finanziamento sarà dedicato allo sviluppo dell'idea, in modo da poter presentare ulteriori innovazioni nelle prossime edizioni della competizione.

Un grande ringraziamento da parte del team va a Riccardo Mereu e Gianluca Valenti, docenti del Dipartimento di Energia, che li hanno seguiti in tutte le fasi di progettazione. Inoltre, un contributo decisivo è stato fornito dai colleghi del Laboratory of Energy Conversion and Storage (LabX), Antonino Ravidá, Francesco Battistella e Thomas Dalberto, dove l’imbarcazione è stata testata in tutti i suoi componenti, dai colleghi dell’MRT Lab, Andrea Casalegno, Claudio Rabissi, Delio Casadei, Andrea Baricci ed Amedeo Grimaldi, che hanno fornito supporto per il sistema home-made di ricircolo dell’idrogeno delle fuel cells, e dal collega Roberto Faranda, per il fondamentale supporto nella parte elettrica.